Le costanti della fisica e il principio antropico: prima parte

Avevo pensato da un po’ di scrivere qualcosa sul principrio antropico, visto che avevo accennato alla sua esistenza in un mio vecchio post.

Il problema di spiegare degnamente un argomento di così vasta portata necessita di molto, molto, molto tempo… che non sempre ho a disposizione! ( e, bada bene, non sono uno di quelli che “in primis” pensa a guardare e commentare le foto delle amiche o degli amici su facebook o altre simili sterili attività ).

La “fortuna” ha voluto che Silvano D’Onofrio scrivesse questo simpaticissimo e completo articolo che “ribloggo” fra i miei, ringraziandolo per avermi risparmiato qualche notte insonne da passare a scrivere sul netbook 🙂
Ovviamente, quella riportata qui è solo uno degli aspetti più eclatanti di questo principio che possiamo ritrovare anche in biologia, in chimica, ed in altri aspetti dello scibile.
Un esempio fra tutti e’ quello di vedere finalizzato l’intero universo alla sussistenza degli esseri umani. “Accidente o Sostanza” si chiederebbero i filosofi scolastici medioevali. La mentalità del tempo avrebbe imposto come risposta “Sostanza” ( ovvero l’universo esiste in quanto ambiente dell’uomo ) mentre invece oggi si è più propensi a rispondere “Accidente” ( l’uomo è presente in questo universo, perché è riuscito ad evolvere adattandosi ad esso ).

Di una visione di questo genere ho parlato in “sistemi di numerazione diversi dal 10” perché mi era stato fatto notare che “il 10 si presenta un po’ ovunque in natura….” ma come ho scritto lì, non sarei così sicuro che il 10 sia un numero così ricorrente come potrebbe essere il Pi-Greco o la “e di Nepero“.

Altre cose viste in modo “finalistico” cercano la propria giustificazione nel “principio antropico”. Faccio un paio di esempio volutamente provocatori: “la società si basa sulla famiglia”, “l’uomo è il centro dell’universo”.

Queste affermazioni hanno un senso per l’uomo…. ma cosa sarebbe accaduto se la specie dominante sul pianeta fosse stata un meta-organismo tipo uno sciame di api oppure un nido di formiche o tutti altri esseri in cui la sopravvivenza e l’individualità del singolo conta ben poco rispetto alla sopravvivenza del gruppo ?

Le due affermazioni precedenti adrebbero riscritte come: “la società si basa sullo sciame”, “lo sciame è il centro dell’universo”. Inquietante, vero ?

😉

 

 

E se qualcuno volesse sapere come continua la storia può leggersi la seconda parte di questo argomento, dove si spiega cosa sia il principio antropico “debole” ( che dal mio punto di vista è tutto tranne che debole! )

 

 

 

Bruce

mx39013

Argomento poco dibattuto per lo scarso interesse che suscita nella informazione scientifica, ma che merita la giusta attenzione per alcuni risvolti intriganti di grande attrazione.
Quali? Ora lo spiego.

Lo sforzo di tutti gli scienziati è quello di descrivere l’universo formulando ipotesi e teorie sotto forma di leggi universali e formule, con l’obiettivo di raggiungere una conoscenza della realtà nel modo il più oggettivo possibile.

Succede che molto spesso gli stessi scienziati, in questo sforzo, si trovino di fronte a valori che risultano costanti.
Più esattamente si scopre l’esistenza di certe proporzioni e certi rapporti che risultano costanti e che vengono inseriti nelle leggi considerandole delle costanti fisiche fondamentali, il cui valore viene accettato come tale.

Come definizione empirica possiamo definire le costanti fisiche come i mattoni della fisica che ci permettono di conoscere l’universo dovunque si sia e in qualunque momento dell’Universo.

Ma perché quelle costanti hanno proprio quel valore?…

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6 pensieri su “Le costanti della fisica e il principio antropico: prima parte

  1. Ciao, eccomi.
    Ti ringrazio per aver ribloggato il mio post. Sto completando la seconda parte (anzi è finita, la stò correggendo)
    Mi posso aggiungere al club?

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